E’ pur vero che a caval donato non si guarda in bocca ma quando il cavallo è un raponzolo in argento costato 800 euro e il beneficiario è l’ex Arcivescovo Bressan beh, allora qualche considerazione vien da sé e ce la si può anche aspettare.
Intenta ad assolvere ad una consuetudine, la Presidente del Consiglio regionale Chiara Avanzo per pagare questo grazioso oggetto di prezioso artigianato locale ha sì legittimamente attinto dal fondo per le spese di rappresentanza della presidenza, ma evidentemente non ha guardato all’utilità o meno dello stesso, o considerato i mal di pancia che si sarebbero manifestati alla notizia di questa spesa. O forse si, visto che in nessun comunicato ufficiale era stata data notizia del regalo?
Venire a sapere che con denaro pubblico si fanno sontuosi quanto inutili regali, mentre precarietà e povertà umiliano la vita di individui e famiglie fa incazzare anche l’animo più mite di questa terra trentina. Ogni giorno incontro persone che chiedono aiuto: non riescono a trovare un lavoro, a pagare l’affitto o il mutuo, a saldare le utenze, a fare la spesa, a curarsi… a guardare al futuro. Agli sportelli pubblici a cui si rivolgono si sentono immancabilmente rispondere che non ci sono più soldi, che i poveri sono troppi e ce n’è sempre uno più povero di te.
Non so ora cosa se ne farà l’Arcivescovo emerito del raponzolo in argento innestato su roccia di Ametista, certo non gli cambierà la vita, mentre ad almeno uno dei nostri poveri questi 800 euro spesi inutilmente avrebbero concesso un istante di quiete nella fatica del vivere quotidiano.
Questo agire prova che ci sono politici che, come falene nella notte, una volta spiccato il volo dimenticano quanti sono rimasti a strisciare per terra.
Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 5 maggio 2016:
La lettera sul quotidiano “Trentino” dell’ 8 maggio 2016: