Signor direttore, in questi giorni la rivista «erre» (l’informazione di Ravina e Romagnano) patrocinata, stampata e recapitata a domicilio con soldi della gente del posto, ha trionfalmente diffuso la notizia che finalmente Ravina avrà un asilo nido, ovviamente costruito dal comune. Questa comunicazione non corrisponde al vero. Infatti a Ravina esiste già l’asilo nido «Piccoli passi» ed è nato nel 2003 e questo grazie al coraggio e alla capacità di alcune ragazze di mettersi in gioco e di investire le loro risorse per dare una reale risposta al bisogno di molte famiglie.

Tutto questo è stato realizzato nonostante l’inerzia, l’indifferenza e la noncuranza dei politici di questa circoscrizione. Ora tale opera rischia di essere vanificata perché oggi e non solo oggi, chi governa questa città ha scelto di mettersi in competizione contro l’iniziativa e la creatività del privato. Non gli importa del destino dell’asilo nido «Piccoli passi» tanto meno delle persone che lo hanno costruito. Eppure l’alternativa c’è ed è quella di spingere l’amministrazione pubblica ad abbandonare la politica di costruzione e gestione di nuovi asili nido per dare spazio a una politica che riconosca l’enorme valore sociale che rivestono tutti gli asili nido, compresi quelli privati. Il privato verrebbe così percepito come un alleato, erogatore di servizi, con cui lavorare insieme per aumentare la capacità di risposta ai bisogni delle famiglie. Così facendo si dà respiro all’iniziativa privata, si favorisce la nascita di nuovi soggetti che intendono mettersi in gioco e, attraverso appropriate convenzioni, con i soldi risparmiati dalla mancata costruzione di strutture pubbliche, verrebbe aumentata la possibilità ad ogni famiglia nel bisogno di non rimanere all’infinito nella chilometrica lista d’attesa sulla scrivania del comune di Trento.