In via Alfieri si trova la sede dell’assessorato alle politiche sociali che occupa tre piani dell’edificio dell’ex convento dei gesuiti appositamente sottoposto a restauro radicale da poco ultimato. In precedenza tale sede era collocata in via Bronzetti e il personale condivideva spazi e relative preoccupazioni con la polizia municipale.
Nella progettazione e realizzazione della nuova sede è stato predisposto un impianto di video sorveglianza con tanto di server per la raccolta e l’archiviazione temporanea delle immagini. La realizzazione di tale impianto non è stata certo motivata dalla necessità di controllare l’attività del personale che vi lavora ma, evidentemente, dalla consapevolezza che tale luogo avrebbe potuto presentare delle criticità come già verificatosi in precedenza nella vecchia sede di via Bronzetti.
Il fatto poi che, con il trasloco in via Alfieri (autunno dello scorso anno), per garantire la sicurezza di detto luogo sia stata ingaggiato un body guard con tanto di pistola, conferma che la sede dell’assessorato è da considerarsi esposta a rischi. Infatti presso tali uffici affluiscono diverse tipologie di utenti e, fra questi, c’è anche chi in situazione di bisogno e di povertà riceve o gli viene rifiutato aiuto materiale e non. Quando una persona non si sente accolta nelle proprie richieste, questo può portare ad aggressività; in questo caso la presenza del body guard, ha l’obiettivo di prevenire o contenere gesti lesivi alle persone ivi presenti. Inoltre, se si verificano fatti penalmente perseguiti, la possibilità di disporre di immagini da parte delle forze dell’ordine può contribuire a chiarire la dinamica dell’accaduto.
Da questa premessa la domanda giunge spontanea e per questo il sottoscritto consigliere comunale interroga il signor Sindaco per sapere:
- se in altre realtà del comune di Trento è presente una guardia giurata (armata) nelle ore diurne;
- se può riferire qual è il costo globale annuo del servizio di vigilanza di via Alfieri:
- se le sembra ragionevole e logico assoldare un body guard quando la polizia municipale ha in forza circa 200 elementi di cui una buona parte impiegata in attività amministrative (uffici);
- se è a conosenza del fatto che il sistema di registrazione delle immagini della videosorveglianza ivi istallato è tenuto spento;
- se sa motivare il fatto che il sistema di videosorveglianza, adeguandosi alla normativa e compatibile con la privacy, a fronte dei costi sostenuti viene mantenuto spento;
- se è a conoscenza e quindi se comunica qual è il costo dettagliato della progettazione e della realizzazione di tale impianto;
- se è a conoscenza e quindi se comunica di quali e di quanti elementi è costituito;
- se, dello sperpero di denaro pubblico, risponde qualcuno e chi paga.