Rifiuti, Cia (FdI): “La Provincia promuova campagne di formazione per migliorare la qualità della raccolta differenziata”

Premesso che,

alla luce dei sempre più esigui spazi garantiti dalle discariche presenti sul territorio provinciale si rende necessario individuare una serie di soluzioni urgenti per chiudere il “ciclo dei rifiuti” in Trentino, in particolare del “secco residuo (la parte non differenziabile destinata alla discarica) e dei rifiuti ingombranti. Negli scorsi mesi, si sono succedute molteplici notizie in merito alla possibile realizzazione in Provincia autonoma di Trento di strutture atte a ridurre l’impatto inquinante derivante dalla presenza di questo tipo di rifiuti, in virtù anche delle difficoltà incontrate nel riuscire ad esportare gli stessi in zone ove questo tipo di impianti è già in azione. È di tutta evidenza che, al fine di dimensionare questo tipo di struttura (che si auspica non sia un inceneritore oppure un termovalorizzatore) al reale fabbisogno relativo allo smaltimento dei soli rifiuti prodotti nel territorio provinciale (garantendo la sostenibilità della stessa ed evitando al contempo, per quanto possibile, lo sperpero di denaro pubblico e la possibilità che vengano importati da altre zone materiali inquinanti e dannosi per la salute dei cittadini trentini), si rende necessario investire in iniziative di formazione atte ad aumentare la qualità della raccolta differenziata effettuata in Provincia di Trento.

Dato che,

il 5° aggiornamento del piano provinciale di gestione dei rifiuti – stralcio rifiuti urbani, approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1506 dd. 26 agosto 2022 rivela che, con il 77,9% ottenuto nel 2019, il Trentino si trova ampiamente al di sopra rispetto all’obiettivo stabilito dalla normativa nazionale del 65% della raccolta differenziata. Tale documento evidenzia tuttavia come da alcuni studi effettuati sia emerso che la raccolta differenziata sta peggiorando la sua qualità: la gente quindi è meno attenta, rispetto a qualche anno fa, a differenziare i propri scarti. Tale problematica viene fatta risalire alla mancanza di informazione o al suo aggiornamento rispetto a materiali nuovi presenti in commercio (es: bioplastiche e materiali degradabili, materiali compositi ecc.). In merito a ciò, occorre commentare i risultati delle analisi merceologiche del rifiuto indifferenziato smaltito in discarica. Dalla lettura dei dati si nota come quasi un quarto (22,4%) del rifiuto residuo conferito in discarica sia costituito da tessili sanitari. Ad oggi non è presente alcun impianto per il trattamento di questi, né alcun sistema di raccolta. Emerge poi un grande contenuto di plastica ancora presente in discarica. Secondo stime interne, si ritiene che la percentuale attuale del 17,9% di tale frazione potrebbe essere verosimilmente ridotta al 15% recuperando quelle frazioni che oggi non sono valorizzate dal CONAI, ma facilmente intercettabili quali ad esempio i film plastici. Altra rilevante frazione presente nell’indifferenziato è l’organico (12,2%) sul quale, attraverso il potenziamento dell’informazione, si ritiene verosimile riuscire ad intercettare una quota parte e ridurre tale valore a circa il 7,5%. Infine si ritiene di poter ridurre la percentuale presente di carta e cartone, oggi pari all’11,6%. Dalle analisi merceologiche più approfondite, si ha evidenza che circa il 2% è costituito da carta e cartone recuperabili e pulite. Da tali stime è verosimile presumere che sia possibile ancora intercettare almeno il 9% del rifiuto conferito in discarica, attraverso il potenziamento dell’informazione. Il raggruppamento di questo valore percentuale potrà fare raggiungere la raccolta differenziata a circa l’80% (a cui eventualmente si porrà aggiungere la quota relativa ai tessili sanitari in caso di realizzazione dell’impianto provinciale di recupero di tale frazione o venisse individuata una soluzione alternativa).

Al fine di raggiungere l’obiettivo sopra riportato, il piano provinciale di gestione dei rifiuti – stralcio rifiuti urbani vuole attuare delle azioni scadenzate e mirate al raggiungimento degli obiettivi di qualità. A titolo meramente esemplificativo si citano: l’erogazione da parte di APPA di corsi di formazione per le imprese che illustri le migliori pratiche di riduzione, riuso ed economia circolare; il potenziamento della campagna di informazione/comunicazione; la realizzazione di una serie di momenti di formazione nelle scuole di ogni ordine e grado presenti in Provincia di Trento finalizzati a diffondere informazioni in merito all’educazione ambientale e all’Agenda 2030 ecc. In caso di mancato raggiungimento delle stesse, si impone l’attivazione del sistema di tariffazione puntuale ed un sistema di raccolta che prevede l’individuazione elettronica dell’utente, che si ritiene l’unico in grado di garantire un’efficienza della raccolta.

Tutto ciò premesso,

il Consiglio della Provincia autonoma di Trento

impegna la Giunta provinciale

  • a dare mandato alle competenti strutture provinciali affinché sviluppino al più presto – compatibilmente con quanto previsto all’interno del 5° aggiornamento del piano provinciale di gestione dei rifiuti – stralcio rifiuti urbani, approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1506 dd. 26 agosto 2022 – una serie di campagne di formazione/informazione destinate alla cittadinanza (anche attraverso l’utilizzo di mezzi pubblicitari) al fine di migliorare la qualità della raccolta differenziata svolta in Provincia autonoma di Trento;
  • a utilizzare, ai fini della realizzazione dell’impegno di cui al punto precedente, gli stanziamenti previsti sulle corrispondenti missioni di bilancio.

 

Esito dell'iniziativa

 

Testo della Proposta di Ordine del giorno n 16/166-167-168/XVI depositata il 13.12.2022.

 

Segui l’iter della proposta sul sito del Consiglio provinciale:

Proposta di Ordine del giorno n. 16/166-167-168/XVI

 

Questa proposta di Ordine del Giorno è stata approvata il 16.12.2022.

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