Rimborsi spese ai consiglieri regionali, urge maggiore trasparenza

Il tatticismo che ha contrapposto in questi ultimi giorni autonomisti e pentastellati per dire e non dire, velare e svelare presunti “scheletri” nell’armadio dell’altro, ha di fatto riproposto all’attenzione pubblica la questione della trasparenza sui rimborsi chilometrici e altro riconosciuti al Consigliere provinciale per l’esercizio del proprio incarico. Questa volta però “pietra dello scandalo” sono quelli richiesti per l’attività svolta in qualità di Consigliere Regionale e dei quali non è dato sapere, perché non vi è traccia su alcuno degli organi di informazione della pubblica amministrazione. Gli unici dati disponibili sono quelli che il singolo consigliere volontariamente decide di far conoscere.

L’assenza di dati ufficiali che documentino l’appropriatezza dei rimborsi è divenuta foriera di sospetti che generano sfiducia nel cittadino, occasione e motivo di scontro per screditare l’avversario politico con ripicche e accuse reciproche in nome di una trasparenza che pare non essere ben interpretata e di cui nessuno può rivendicarne l’esclusiva. E si sa che la mancanza di trasparenza è l’humus su cui possono abbondare eccessi, e di abusi in passato se ne sono visti davvero tanti.

La gente rivela sempre più insofferenza nell’apprendere a pizzichi e bocconi di spese delle quali non comprende la bontà e che diventano insopportabili quando addirittura sono tenute celate. A noi chiede l’onestà e il coraggio di essere trasparenti, perché come ebbe a dire Roberto Gervaso “la nostra reputazione dipende da quello che diciamo non meno che da quello che teniamo nascosto”.

Alla luce delle vicende sopra riportate, e vista la necessità di garantire la massima trasparenza nell’utilizzo di risorse pubbliche,

si interroga la Presidente del Consiglio regionale Trentino – Alto Adige per sapere:

  • se non ritenga opportuno attivarsi per rendere pubblica sul sito istituzionale della Regione, in modo facilmente accessibile ai cittadini, ogni spesa soggetta a rimborso, accompagnata dalla causale e dalla norme che ne regolamentano l’ammissibilità;
  • se non ritenga che nel Regolamento dell’Ufficio di Presidenza che fornisce gli estremi per la valutazione dell’ammissibilità dei rimborsi, vada meglio specificato come distinguere attività svolte nell’esercizio del mandato di Consigliere, da attività non rientranti sotto questa voce.

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione n. 113 depositata in Consiglio regionale il 23 giugno 2015. Risposta ricevuta il 30 giugno 2015: risposta interrogazione n. 113

 

 

 L’articolo sul quotidiano “l’Adige”: Rimborsi, ci sarà più trasparenza

 

 

Nel mio caso con protocollo n. 2116 del 24 giugno 2015 l’Ufficio ragioneria della Regione certifica l’assenza di richieste da parte del sottoscritto di rimborsi chilometrici o altro…

 

 

Vai alla pagina della trasparenza: consigliere provinciale e regionale

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