Risonanza magnetica in regime mutualistico, un’incongruenza incomprensibile

Come ben noto, la Risonanza Magnetica Nucleare costituisce una tecnica per la generazione di immagini che vengono utilizzate in medicina a scopo diagnostico. Si tratta di una tecnica ampiamente diffusa e utilizzata per una molteplicità di esigenze diagnostiche, il che la rende uno strumento fondamentale nell’ambito delle strutture ospedaliere e ambulatoriali.

Le apparecchiature utilizzate per la Risonanza Magnetica (di seguito RM) non sono tutte uguali. La tipologia di apparecchio più diffusa consiste in un cilindro aperto in entrata e in uscita, che può avere diverse profondità. Abbiamo una struttura a tunnel, che può creare problemi in pazienti claustrofobici, nei bambini e in pazienti che si trovano in determinate situazioni di disabilità. Più recentemente si stanno diffondendo le apparecchiature cosiddette aperte, che chiudono solo la regione anatomica oggetto di indagine e lasciano libero, esternamente alla macchina, il resto del corpo. Evidentemente, tali apparecchiature aperte consentono di facilitare la possibilità di effettuare senza disagi la RM anche a quelle tipologie di pazienti, sopra ricordate, che possono trovarsi in difficoltà nello svolgimento di analogo esame con un’apparecchiatura tradizionale.

Risultando il fatto che un notevole numero di pazienti trentini si sono recati fuori provincia per sottoporsi a RM con apparecchiatura aperta, si è voluto approfondire la questione, con particolare riguardo a quelle strutture situate in provincia di Trento e dotate di tale apparecchiatura. Si è così potuta accertare una circostanza sconcertante. Esiste un centro di diagnostica per immagini – Tecnomed – che ha sedi a Trento e a Verona e che in entrambe è dotato di apparecchiatura per la RM aperta. L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento si è convenzionata con la struttura veronese, garantendo in tal modo la possibilità per i pazienti trentini di effettuare l’esame in regime mutualistico, ma non si è convenzionata con la struttura trentina, presso la quale i cittadini residenti nella nostra provincia possono svolgere il medesimo esame solo pagandolo di tasca propria.

Pare che all’origine di tale situazione vi sia stata l’opposizione della Clinica Villa Bianca di Trento, che è convenzionata con l’APSS per lo svolgimento della RM e utilizza un macchinario tradizionale, all’ipotesi che l’APSS concedesse analogo convenzionamento alla Tecnomed. Qualcosa, però, non torna, poiché ulteriori approfondimenti hanno consentito di verificare che esiste a Trento un’altra struttura, il CST (Centro Sanitario Trento), dotata di apparecchio per effettuare la RM aperta, che consente l’effettuazione dell’esame in questione con tale apparecchiatura anche in convenzione con l’APSS.

Da quanto sin qui riportato si evince che siamo in presenza di un quadro confuso e contraddittorio. La contraddizione più evidente è data dal fatto che una struttura – la Tecnomed – garantisce ai pazienti trentini una determinata prestazione in regime mutualistico presso la sede di Verona e non prevede analoga possibilità presso la sede di Trento. A tale situazione conseguono:

  1. tempi di attesa più lunghi per chi intende avvalersi di tale prestazione in regime mutualistico e può fare riferimento solo a CST, nonostante sia attivo a Trento un altro centro che assicura analoga prestazione;
  2. un disagio difficilmente giustificabile per quei pazienti trentini che si recano a Verona per poter svolgere con tempi di attesa adeguati l’esame di RM aperta in regime mutualistico;
  3. un tendenziale aumento della mobilità passiva, la quale – come noto – costituisce uno dei principali elementi di criticità del sistema sanitario provinciale.

Non dovrebbe, peraltro, risultare particolarmente complicato porre rimedio a tale situazione paradossale, qualora si registri una volontà politica in tal senso.

Alla luce delle evidenze riscontrate e delle conseguenti problematiche in questa sede riportate, il Consiglio impegna la Giunta provinciale a:

  1. procedere alla trasmissione all’Azienda Provinciale per i Sevizi Sanitari di specifica disposizione per l’attivazione del convenzionamento di Tecnomed Trento per lo svolgimento in regime mutualistico degli accertamenti diagnostici di RM in modalità aperta;
  2. trasmettere alla competente Commissione consiliare permanente i dati relativi allo svolgimento di RM aperte e di RM chiuse in regime ambulatoriale presso le diverse strutture situate in provincia di Trento, distinguendo tra quelle svolte in convenzione con l’APSS e quelle totalmente a carico dei pazienti;
  3. trasmettere alla competente Commissione consiliare permanente i medesimi dati di cui al punto 2. con riferimento a strutture extraprovinciali.

Esito dell'iniziativa

 

Proposta di ordine del giorno depositata il 22 maggio 2015: non approvata

 

 

Collegato a: disegni di legge n. 76/XV – Disposizioni per l’assestamento del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015-2017 della Provincia autonoma di Trento (legge finanziaria provinciale di assestamento 2015) e n. 77/XV – Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 della Provincia autonoma di Trento.

 

 

La risposta dell’Assessore:

 

ordini del giorno su TAC e risonanza magnetica

 

 

 

L’articolo sul quotidiano “l’Adige”: Più esami contro la fuga di malati

 

 

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