Sale operatorie nuove ed inutilizzate. Quali vantaggi per il cittadino?

La Solatrix è una casa di cura polispecialistica privata situata in via Bellini 11 a Rovereto. La struttura dispone di 120 posti letto di medicina tutti accreditati e così suddivisi: 65 posti letto di medicina per acuti (medicina interna, reumatologia, cardiologia, geriatria); 44 posti letto di lungodegenza medica o riabilitazione estensiva; 15 posti letto di riabilitazione intensiva. La casa di cura Solatrix dispone inoltre di 21 posti letto di residenza sanitaria ospedaliera RAS accreditati con il Servizio Sanitario Provinciale.

Recentemente, la Solatrix ha avuto l’avallo sia degli organi provinciali che degli organi comunali per essere ampliata. Constatiamo che, a seguito di finanziamenti e relative autorizzazioni, è stato realizzato un blocco operatorio di altissimo pregio dotato di ogni attrezzatura adeguata. Nello specifico, sono state costruite due sale operatorie, una sala risveglio, e un comparto di sterilizzazione, unitamente ad un certo numero di camere con letti per la degenza.

La notizia è bellissima e potrebbe rappresentare una provvidenziale “boccata d’aria” per tutti quei cittadini esasperati dalle lunghe liste d’attesa. Tuttavia c’è un problema: questi ambienti sono stranamente fermi, nessuno finora è stato operato. La causa va ricollegata al fatto che la Provincia non convenziona. Le nuove sale operatorie, una volta messe in funzione, potrebbero convogliare moltissimi interventi di chirurgia generale e conseguentemente determinare una riduzione dei tempi di attesa che i pazienti sono costretti a sopportare. Se la Provincia attivasse una convenzione specifica in merito agli interventi chirurgici, la Solatrix ne ricaverebbe un valore aggiunto. Invece, trascurare il suo pregio e lasciare la stessa in una sorta di stato di “ibernazione”, è vergognoso nonché negativo dal punto di vista dell’immagine della sanità trentina. Mettiamoci nei panni del povero paziente che vuole maggiori opportunità, che vive con rassegnazione e ansia le lunghe liste d’attesa e che spesso per curarsi preferisce scegliere di spostarsi fuori Provincia. Come possiamo spiegargli che non è un suo diritto essere operato alla Solatrix?

Non ci sono parole per giustificare l’illogica follia del caso sopra denunciato. Abbiamo una struttura che rende importante il nostro territorio per la professionalità del personale medico, per la preparazione degli infermieri e degli operatori socio sanitari. Inoltre va rimarcato anche l’aspetto della qualità dei servizi sanitari offerti. Eppure, se esiste un chiaro motivo di vanto, esso viene oscurato dal fatto che vi siano delle sale operatorie nuove, “incellofanate”, equipaggiate di tutto e mai utilizzate.

Chiedo a tutti i consiglieri di prendere a cuore questa tematica tanto sensibile per i cittadini. Non possiamo permetterci di scherzare con il dolore delle persone, né di guardare agli aspetti economici, né di essere divisi da logiche di partito. La Costituzione italiana all’articolo 32 riconosce la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Attiviamoci per difenderlo e garantirlo.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia autonoma di Trento per sapere:

  1. per quale ragione, nonostante si presuma sia una struttura accreditata, non sia stata ancora convenzionata per quanto attiene il settore chirurgico che consentirebbe l’uso delle due sale operatorie di cui in premessa;
  2. quali accordi sono stati raggiunti prima della ristrutturazione della Solatrix e, nel dettaglio, il contenuto di tutta la cronologia dei dialoghi intercorsi tra Solatrix e Provincia;
  3. se e quanto denaro è stato stanziato dalla Provincia per la ristrutturazione dell’edificio, per il suo ampliamento e, nello specifico, quanto ammonta il contributo stanziato per la realizzazione delle due sale operatorie, la sala risveglio, il comparto di sterilizzazione e le camere con i letti per la degenza;
  4. quali sono le convenzioni finora stipulate con la Casa di Cura per l’anno 2015 e a quanto ammonta l’importo delle singole.

Tutto ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale

ad individuare le giuste modalità per valorizzare maggiormente la casa di cura Solatrix, procedendo alla concessione di una convenzione che consenta alla stessa di affiancarsi all’APSS nell’accogliere i pazienti che necessitano di interventi di chirurgia generale senza aspettare le calende greche.

 

Esito dell'iniziativa

 

Proposta di mozione e interrogazione depositate il 25 agosto 2015. Segui l’iter sul sito del Consiglio provinciale: interrogazione n. 1949 e mozione n. 299

 

 

La risposta all’interrogazione ricevuta l’11 novembre 2015: risposta – Ristrutturazione casa di cura Solatrix

 

 

 

L’articolo del quotidiano “l’Adige” sulla risposta dell’Assessore all’interrogazione: Nessuna convenzione con la Solatrix

 

 

 

Alcune foto:

 

 

 

L’articolo su “l’Adige online”: Rovereto, alla Solatrix sale operatorie nuove ma mai usate

 

 

L’articolo sui quotidiani: Sale operatorie nuove, mai usate

 

 

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