Permane confusione in Sanifonds. Come previsto da un protocollo del 2013, nel fondo dovrebbe convergere Sia3, al quale fanno riferimento i lavoratori dell’artigianato.
Negli ultimi mesi si è assistito all’altalena di dichiarazioni del vicepresidente di Sia3 (nonché Presidente di Sanifonds), che sull’ingresso nel fondo confermava: «entro il 30 aprile 2017 […] dal prossimo anno alla gestione Sanifonds faranno riferimento anche i nostri 11.500 dipendenti» salvo poi smentire nei mesi successivi: «Non abbiamo nessuna intenzione di muoverci finché non lo faranno tutte le altre categorie». L’Assessore rispondeva all’interrogazione 3722/XV confermando che l’adesione degli artigiani «sarebbe dovuta avvenire ad avvio del fondo una volta raggiunto un certo numero di iscritti. Numero peraltro già raggiunto».
Nelle ultime settimane i quotidiani hanno proposto un nuovo battibecco tra artigiani «Ad aprile aderiremo», sindacati «Non è accettabile che Assoartigiani disattenda l’impegno sottoscritto in un protocollo per l’adesione del fondo Sia3 a Sanifonds» e Presidente di Sia3 (nonché vicepresidente di Sanifonds) «Il mio auspicio è che Sia3 entri in Sanifonds, ma non ad ogni costo […] Confindustria, Associazione albergatori, Confcommercio, Confesercenti non hanno ancora detto se entrano o meno».
Alla luce della confusione tra le parti, e degli oltre 5,2 milioni di euro a carico del bilancio provinciale per Sanifonds, si interroga per sapere se sarà rispettato il protocollo del 2013, quando nel fondo convergeranno i lavoratori di Sia3, quando le altre associazioni di categoria, e a cosa si deve l’ambiguità di fronte all’ingresso nel fondo.
Cons. Claudio Cia