Sanità trentina, il programma scritto da Cia per la prossima legislatura

Fratelli d’Italia ha pronto il suo programma per “rivoluzionare” la politica sanitaria portata avanti fino ad ora dalla giunta Fugatti, che non ha soddisfatto cittadini e operatori sanitari, evidenzia Claudio Cia, capogruppo del partito di Giorgia Meloni in consiglio provinciale, che ha elaborato per il suo partito il documento in tema di sanità, su cui basare gli impegni per la prossima legislatura. Partendo dalla critica alla gestione Segnana-Fugatti, Cia elenca le proposte per una riorganizzazione degli ospedali di valle, che supera il tabù della chiusura dei punti nascita – dove non è possibile mantenere l’efficienza del servizio – e per la valorizzazione delle cure primarie e del ruolo di medici e infermieri, che negli ultimi anni si sono sentiti frustrati. Insomma, il partito di maggioranza, che ha appena lanciato la sfida alla coalizione per rimpiazzare alle prossime elezioni il presidente leghista Maurizio Fugatti con la candidata presidente di Fratelli d’Italia, Francesca Gerosa, mette subito sul tavolo un tema cruciale, quello della sanità, su cui anche in questi quattro anni non sono mancate le tensioni e i distinguo in maggioranza.

Le risposte mancate della politica.

«Pare che fino ad oggi in Trentino – scrive Cia in premessa – sia prevalsa una politica autoreferenziale che, nei fatti, impedendo ai professionisti sanitari di prendere parte attivamente sul piano delle idee e delle proposte, tracciando nuovi percorsi, ha invece contribuito ad accumulare ritardi su ritardi e all’incapacità di saper interpretare con realismo le sfide poste dall’evoluzione sociale e demografica: dalla carenza di operatori sanitari, all’urgenza di riconoscere la centralità delle cure primarie rispetto ad una visione ospedale-centrica. Da qui, ne è derivata necessariamente una incapacità nel saper rispondere al mutato contesto».

Ospedali di valle e servizi da garantire.

Tra i vari capitoli del documento, Fratelli d’Italia ne dedica uno agli ospedali di valle indicando i servizi irrinunciabili, tra i quali non cita i punti nascita. «L’ospedale di valle – si legge – deve essere organizzato per garantire un efficiente e qualificato pronto soccorso con personale di medicina d’urgenza, ginecologico/ostetrico, servizio di anestesia, uno spazio dedicato all’Osservazione Breve Intensiva (in cui sono trattenuti temporaneamente in osservazione i pazienti) e un laboratorio d’analisi dotato di frigoemoteca. Per sgravare il pronto soccorso da accessi impropri, potrebbe essere interessante creare un ambulatorio di medicina generale verso cui dirottare i codici non urgenti – verdi e bianchi – e per i cittadini che non riescono a vedersi assegnato, o a raggiungere, il medico di base. Per quanto riguarda la degenza è prioritario assicurare unità operative di medicina per acuti; di lunga degenza per pazienti non autosufficienti e/o anziani che necessitano di tempi di recupero più lunghi prima del ritorno in famiglia; di chirurgia day hospital e Day Surgery (chirurgia di un giorno) per le attività multiprofessionali e plurispecialistiche. L’ospedale dovrà inoltre essere dotato dei servizi di radiologia ed emodialisi, nonché di un laboratorio di analisi; oltre a ciò, dovrà essere presente un poliambulatorio medico con attrezzature per la diagnosi, la cura e il follow-up di malattie appartenenti a diversi settori specialistici». Non ci sono i punti nascita tra i servizi ritenuti imprescindibili da Fratelli d’Italia nelle valli e infatti si scrive: «Ogni altro servizio sanitario (punti nascita compresi, Ndr.) dovrà essere corrispondente alle reali necessità del territorio e alla oggettiva possibilità di avviarlo e mantenerlo efficiente. Il concetto cardine deve essere sempre e comunque quello di essere in grado di garantire anche nelle strutture periferiche di valle prestazioni specialistiche di qualità». Poi viene riportata la tabella con i pochi parti nei punti nascita periferici, specie a Cavalese, che ha anche grossi problemi di reperimento di personale.

Albergo gratis per chi partorisce a Trento.

Nel capitolo relativo al Nuovo Polo ospedaliero del Trentino si specifica che per definire il numero di posti letto si dovrà tener conto «delle mutate esigenze e del potenziale afflusso di pazienti dalle valli». E inoltre «si dovranno rendere strutturali delle convenzioni con strutture ricettive alberghiere per assicurare ai valligiani la gratuità del pernottamento per le donne prossime al parto e di chi le accompagna; un prezzo di favore ai famigliari di quanti è richiesta la presenza continua al capezzale del paziente». Si sottolinea poi la necessità di rafforzare i percorsi nascita.

Più spazio a ospedali e ambulatori privati accreditati.

Fratelli d’Italia vuole ampliare il coinvolgimento dei privati per ridurre le liste d’attesa. «Attualmente – si legge nel documento elaborato da Cia – accade che le cliniche, gli ambulatori e gli ospedali privati accreditati con la Provincia assicurino un numero di prestazioni in base al budget assegnato loro dall’Ente pubblico. Ciò significa che vi sono realtà che potrebbero fare molto di più (contribuendo contemporaneamente alla riduzione dei tempi delle liste d’attesa e riducendo la mobilità esterna dei pazienti che vanno a farsi curare fuori Provincia), ma che per evitare di operare in perdita sono costrette a ridurre l’attività operatoria e diagnostica/ambulatoriale al fine di rientrare all’interno del budget garantito dalla Provincia. Risulta chiaro quindi come – per garantire un effettivo progresso della sanità trentina (la cui qualità si basa anche sulla quantità e sulla casistica dei pazienti trattati) – sia necessario ribaltare questo punto di vista, calcolando il budget da assegnare a ciascuna realtà in base al numero di prestazioni eseguite. Compito dell’Ente pubblico è vigilare affinché non si verifichino forzature ed abusi».

Case di riposo aperte al territorio.

Fratelli d’Italia propone di collocare i servizi sanitario/assistenziale/riabilitativo sul territorio previsti nelle Case della salute (Case della comunità) presso le Rsa e case di riposo, compresi ambulatori medici, infermieristici e guardie mediche, considerandole strutture aperte al territorio e dunque da potenziare anche per questi servizi.

Valorizzare medici e infermieri.

Un capitolo corposo viene dedicato al ruolo centrale del personale sanitario, che si è sentito frustrato negli ultimi anni. «Deve essergli riconosciuto un ruolo da protagonista – sostiene il capogruppo di Fratelli d’Italia – nella definizione e nel raggiungimento degli obiettivi strategici della sanità trentina: il suo contributo è essenziale per il miglioramento dei servizi e per un’ottimizzazione delle risorse». E si indica la necessità di un adeguato riconoscimento contrattuale «sull’importante partita della mobilità interna tra ospedali centrali e di valle».

L’articolo su “L’Adige” del 19.01.2023:

Esito dell'iniziativa

 

L’articolo di Luisa Maria Patruno su “L’Adige” del 19.01.2023.

 

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