Sardagna vanta la terrazza più panoramica che sovrasta la città di Trento. Da essa lo sguardo può spaziare sull’abitato dove passato e presente si fondono e sui cui tetti galleggiano campanili e torri memori di un percorso storico che, recenti complessi futuristici, indicano senza fine perché dinamico. Su un orizzonte più vasto da questa terrazza gli occhi si possono posare su uno spettacolo che riempie di meraviglia e gratitudine per la sorte toccataci di appartenervi.
Sono decenni che questo luogo è dimenticato da una politica che in cerca di nuove e dispendiose emozioni, capaci di attrarre turisti, dimentica l’esistente. E così la terrazza più bella di Trento rimane là, sola, vuota e avvolta in un silenzio innaturale in attesa di una primavera che mai giunge. Gli “occhi” spenti di quello che un tempo era l’Hotel Panorama rivelano il sonno della politica.
I diversi musei presenti sul territorio comunale di Trento sono oggetto di campagne pubblicitarie di non poco conto e le risorse impegnate per farli conoscere in tutto il mondo sono imponenti. La forza della pubblicità si è resa palese con l’apertura del MuSe che, in poco più di 6 mesi, è stato visitato da circa 300 mila persone; se senza costi aggiuntivi, con lo stesso biglietto acquistato per l’ingresso al MuSe, avessero potuto salire in funivia a Sardagna penso che in molti l’avrebbero fatto.
Per l’ente gestore della funivia non avrebbe comportato aggravio di costi perché negli orari stabiliti le cabine, piene o vuote, salgono e scendono comunque. Molteplici invece sarebbero stati i benefici per l’immagine della città e l’economia di Sardagna: avrebbe potuto suscitare l’interesse di privati con investimenti, la nascita di progetti a beneficio di cittadini e turisti e il recupero dell’uso funzionale dell’immobile a picco sulla città.
Se ciò non è avvenuto in passato nulla ci impedisce ora di guardare al futuro: non è mai troppo tardi per concretizzare un progetto, quello di far entrare nel circuito della conoscenza delle bellezze artistiche anche le nostre bellezze naturali, a costo zero.
“l’Adige” – 11 novembre 2014
“l’Adige” – 28 aprile 2014 (lettera di Gabriele Gattozzi)
“l’Adige” – 16 luglio 2013