Scuole dell’infanzia: sul prolungamento orario vige il “prendi uno, paghi due”!

In concomitanza con l’annuale periodo dedicato alle pre/re/iscrizioni alle scuole d’infanzia provinciali, è emersa una singolare circostanza, che si protrae da anni, legata al computo ed al costo del servizio di prolungamento orario. Trattasi di un sistema di calcolo delle ore applicato dalle scuole materne di Trento, grazie al quale le famiglie, nell’esercitare la propria facoltà di estendere l’orario dalle canoniche sette ad otto ore, si ritrovano a doverne pagare… nove!   Un caso da manuale di “prendi uno, paghi due”,  offerta speciale al contrario!

Il dettaglio:

In data 30 dicembre 2011 la Giunta provinciale ha approvato la deliberazione n. 2974 concernente le “Disposizioni generali per l’iscrizione e l’ammissione alle scuole dell’infanzia e al servizio dell’orario prolungato per l’anno scolastico 2012/2013 e approvazione delle tariffe per il servizio dell’orario prolungato per il medesimo anno scolastico. “

Nella parte premessuale di tale deliberazione è ricordato come spetti ai Comitati di gestione delle scuole dell’infanzia stabilire le modalità per l’iscrizione e l’ammissione alle scuole medesime, sulla base delle disposizioni generali adottate dalla Giunta provinciale entro il 31 gennaio di ogni anno. Resta invece in capo alla Giunta la determinazione del numero minimo di bambini per attivare l’orario prolungato, la sua durata massima giornaliera, l’eventuale concorso delle famiglie per l’utilizzo del servizio dell’orario prolungato secondo criteri e limiti stabiliti dalla stessa.

Ebbene, succede che in parecchie scuole materne provinciali del comune di Trento (tra le altre:  Girasole di Melta, Piccolo Principe di Cristo Re, Trenino di Gocciadoro, Margit Levison di Roncafort, Maso Ginocchio, Girotondo di Ravina, ecc.) nell’attuazione dell’orario prolungato venga posta in essere un’interpretazione applicativa non conforme, a giudizio dell’interrogante, ai principi stabiliti dalla Provincia e soprattutto iniqua e penalizzante in termini di costo nei confronti delle famiglie.

Posto che l’orario minimo della scuola materna è di sette ore giornaliere (art.5 L.P. 13/77), l’anomalia che si intende segnalare riguarda i casi delle tante scuole cittadine che, adottando come orario base  8 – 15, pongono quale prima ora di prolungamento il periodo spezzato composto dalla mezz’ora d’anticipo 7,30 – 8 e dalla mezz’ora di posticipo 15 – 15,30.  Come seconda ora di prolungamento viene considerato poi il periodo 15,30 – 16,30 e come terza il periodo 16,30 – 17,30.

Tale divisione in due tranches della prima ora di prolungamento arreca inevitabilmente una penalizzazione a chi non utilizza la mezz’ora d’anticipo, necessitando del tempo prolungato soltanto per il pomeriggio: il superamento anche di pochi minuti del limite orario delle 15,30 porta infatti all’addebito di un’ulteriore ora piena. Con la conseguenza, per esemplificare, che la fruizione del servizio per una sola ora, dalle 15 alle 16, implica il pagamento obbligato di due ore!

In  termini di costo significa 220 euro all’anno in più (ridotti in caso di agevolazioni Icef) che le famiglie si trovano a dover sborsare per ogni ora e che da anni si accollano senza che sia stato posto in essere alcun correttivo a tanta palese iniquità.

Da questa premessa la domanda giunge spontanea e per questo il sottoscritto consigliere comunale interroga il signor Sindaco per sapere:

  • se sia a conoscenza del problema sopra evidenziato;
  • se ritenga che siffatto sistema di calcolo del prolungamento d’orario sia conforme ai principi ed ai criteri stabiliti dal Governo provinciale;
  • da quanto tempo tale sistema sia in atto;
  • in quante e quali scuole d’infanzia nel territorio comunale esso trovi attualmente  applicazione;
  • se non ritenga opportuno intervenire presso i Comitati di gestione delle varie scuole per bloccarne l’applicazione e sollecitarne una urgente rivisitazione;
  • quali iniziative intenda assumere, e con quale tempistica, per sgravare le famiglie dei costi di un servizio non corrisposto.

Esito dell'iniziativa

 

L’assessore competente ha risposto.

 

Il Consigliere Cia espone l’interrogazione

 

 

Risponde l’Assessore

 

 

Il Consigliere Cia replica all’Assessore

 

 

 

Allegato:

 

Risposta interrogazione scuole dell’infanzia

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.