Nella giornata di oggi il Consiglio provinciale di Trento ha approvato un mio Ordine del giorno che ha attirato l’attenzione della Giunta sulla situazione contrattuale del personale della scuola paritaria trentina.
La mia proposta è partita da una verifica che mi ha permesso di constatare che le scuole trentine, nella loro giusta autonomia, applicano due contratti: Agidae e Aninsei, con il primo che riguarda la fascia più ampia dei lavoratori. Entrambi i contratti però non prevedono alcuna progressione economica legata all’anzianità di servizio e questo fa si che lo stipendio del docente della scuola paritaria al momento dell’assunzione rilevi una differenza retributiva netta mensile, con il contratto dei docenti della scuola a carattere statale che per Agidae è di euro 90,00 circa mensile. Per Aninsei di 363,12 euro mensili. Tale differenza stipendiale negli anni è destinata ad acuirsi ulteriormente.
Tale rilevante disparità contributiva costituisce una ingiusta penalizzazione per i docenti che hanno scelto la scuola paritaria, e magari nello specifico quella cattolica, per un determinato riferimento valoriale e spesso per loro si impone una scelta di cambiamento che è determinata dal solo fattore economico.
Ci tengo a sottolineare come la situazione contrattuale che caratterizza il personale delle scuole paritarie in Trentino non è certo ascrivibile, in senso negativo, ai gestori delle scuole che si trovano nella condizione di dover mantenere rette accessibili per le famiglie (in particolare in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo) ma altresì garantire livelli di qualità dei servizi capaci di confermare le iscrizioni. E’ poi da evidenziare come, a fronte di un elevato livello qualitativo certificato dai risultati delle prove Invalsi e di un’ampiezza della fascia oraria dei servizi offerti alle famiglie fra attività scolastiche ed extrascolastiche per cui la qualità del personale rappresenta certamente una componente rilevante, il costo che grava sul bilancio della Provincia autonoma di Trento riferito all’alunno che frequenta la scuola paritaria è di circa un terzo rispetto a quello relativo alla scuola pubblica. La Provincia, quindi, nel continuare a sostenere la scuola paritaria nel suo ruolo di pubblico servizio, conferma anche un’attenzione non trascurabile nella gestione dei costi fissi del bilancio legati all’erogazione dei servizi essenziali per la Comunità trentina.
Sono quindi felice che la Giunta provinciale abbia deciso di accogliere la mia proposta, nella piena consapevolezza che un buon livello generalizzato degli stipendi è in grado di sostenere consumi più elevati e quindi, specialmente in virtù delle previsioni del nostro Statuto di Autonomia, la crescita del Pil e delle nostre entrate fiscali.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia