Segretezza sui candidati alla carica di Direttore generale dell’Azienda Sanitaria… neanche al Conclave!

La Giunta provinciale sceglierà il nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale tra una rosa di “ignoti”, in quanto ha deciso di non prevedere alcun tipo di trasparenza sui candidati.

La legge nazionale prevede l’istituzione di un albo a livello nazionale, ma in attesa dei decreti attuativi la Giunta Rossi ha scelto di procedere con la selezione “segreta”. Rossi dichiara: «Noi non abbiamo un albo provinciale che supera il problema della privacy. Se facciamo una selezione e non otteniamo il consenso dei candidati a pubblicare i nomi la privacy resta. C’è chi non vuole che si sappia che ha partecipato, anche tra i sei selezionati dalla commissione». Potrebbe sembrare uno scherzo del 1° aprile, ma a quanto pare dice sul serio.

Viene da ridere a immaginare un candidato alla carica di direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, che di fatto gestirà il 25% del bilancio della Provincia Autonoma (circa 1 miliardo e 300 milioni di euro), tanto timido da non volere che si sappia il suo nome. Possiamo immaginarci una persona così schiva e che ama rimanere nell’ombra gestire in trasparenza un tale patrimonio della collettività? Non era più logico prevedere tra le clausole per partecipare alla selezione l’obbligo di acconsentire alla pubblicazione del nome al momento della candidatura? E’ come se Ugo Rossi si fosse candidato alla carica di Presidente della Provincia in forma anonima per la troppa timidezza… ma dove siamo?

Altrove la mancanza di trasparenza viene chiamata in altri modi, qui assume quello di privacy. La privacy di chi verrà pagato con quasi 200.000 euro all’anno di soldi pubblici? La privacy di chi prende il premio di oltre 50.000 euro per aver raggiunto l’80% degli obiettivi? Non si può fare finta di niente di fronte a queste cose.

Eppure in altre regioni i nomi di chi si propone per essere scelto sono pubblici. Il non-problema della privacy è stato infatti superato con appositi elenchi degli «idonei alla nomina di direttore generale» delle Aziende sanitarie dai quali le giunte devono andare a pescare, è il caso ad esempio di Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lazio, con registri istituiti nel 2014. Ma qui siamo in Trentino. Che la Provincia Autonoma dei primati non sia poi così all’avanguardia quando si parla di trasparenza? In attesa che il Conclave partorisca il suo Papa e che Rossi, in qualità di mastro cerimoniere, ci annunci il nome dell’eletto,

si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere:

  1. perché, a differenza di altre amministrazioni, non si è ritenuto importante istituire un elenco pubblico degli idonei alla nomina di direttore generale;
  2. perché non si sono create le condizione per predisporre l’automatismo della pubblicazione dei nomi di quanti si sono proposti per partecipare alla selezione del nuovo Direttore Generale;
  3. chi sono i 6 “prescelti” selezionati dalla Commissione;
  4. quanto costa la Commissione che è stata istituita per valutare i candidati al ruolo di Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria provinciale.

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Claudio Cia

L’articolo sul quotidiano “l’Adige” dell’1 aprile 2016:

Per il successore di Flor candidati segreti

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione depositata l’1 aprile 2016. L’iter sul sito del Consiglio provinciale: interrogazione n. 2939/XV

 

Risposta ricevuta il 27 aprile 2016: risposta interrogazione 2939 – selezione direttore generale

 

 

 

 

In allegato a fondo pagina l’articolo sul quotidiano “l’Adige”.

 

 

 

L’articolo su “La Voce del Trentino”: Direttore generale dell’Azienda sanitaria scelto tramite Conclave?

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