E’ cosa risaputa che, in presenza di una crisi economica, ad essere maggiormente penalizzate sono quelle famiglie e individui che già di per sé faticano ad affrontare il vivere di ogni giorno: tra questi non fa meraviglia trovarci la stragrande maggioranza delle famiglie con bambini piccoli.
La TARES, prevedendo che una parte della tariffa sarà variabile in relazione alla quantità del solo rifiuto residuo effettivamente conferito, con il regolamento che norma le modalità della raccolta, ha di fatto aumentato le difficoltà delle famiglie che già affrontano importanti sacrifici per sopperire le risorse necessarie per i loro piccini.
Per mamme e papà smaltire i pannolini ora è un problema che fa paura. Ad esempio, ad una famiglia di tre persone vengono consegnati (non gratuitamente) 12 sacchetti all’anno (oppure 3 svuotamenti del bidone da 120 litri); se uno dei componenti è un bambino che usa il pannolino, in meno di 2 mesi viene esaurita l’intera dotazione annuale. Da ciò ne viene, che per il solo smaltimento dei pannolini prodotti nei rimanenti 10 mesi, la spesa da sostenere è pari a circa 500 euro (+ l’acquisto dei pannolini che si può aggirare attorno ai 800-900 euro l’anno), senza contare il disagio di dover trattenere tale rifiuto, per più giorni, all’interno delle mura domestiche.
E le alternative sono solo teoriche: il ricorso all’utilizzo dei bio-pannolini, peraltro più onerosi, costringe comunque a doverli smaltire come rifiuto residuo perché mancante del codice CER (approfondisci nel post dedicato); scegliere i pannolini lavabili, oltre all’elevato costo per l’acquisto, non è così agevole perché comporta un considerevole impiego di energie fisiche ed economiche (acqua, detersivo ovviamente ecologico, energia elettrica, ecc…) che non tutti riescono a mettere in campo.
Ciò che stupisce è che, se da una parte la politica, sulla carta, riconosce alla famiglia di essere una «materia prima», dall’altra non si fa riguardo nel produrre norme e provvedimenti che di fatto la feriscono.
Premesso quanto sopra si impegna il Sindaco e la Giunta:
- ad individuare, in tempi celeri e certi, procedure che consentano alle famiglie di smaltire gratuitamente i pannolini usati dai loro figli;
- ad attivarsi concretamente verso gli organismi competenti per l’utilizzo del bio-pannolino come rifiuto compostabile, al fine di dare una reale alternativa alle famiglie e favorire la salvaguardia dell’ambiente;
- a favorire e facilitare quanti, imprenditori o cooperative, volessero investire risorse sul nostro territorio per la ricerca e la produzione di pannolini bio-compostabili.