Sospensione personale sanitario non vaccinato, Cia (FdI) interroga la Giunta

Il sistema socio-sanitario trentino rischia ora una crisi a causa delle sospensioni del personale non vaccinato. Sospensioni che all’interno dell’Apss riguarderanno oltre cento professionisti, andando a gravare sui turni di lavoro di colleghi già provati dalle criticità dovute all’emergenza pandemica. La situazione è peggiore nelle Apsp dove, secondo alcune stime, sarebbe sospeso ben il 12% dell’intero personale, con 7 strutture che non potrebbero garantire adeguati parametri assistenziali e altre 5 addirittura a rischio chiusura. È dunque probabile che i pazienti delle Rsa vengano trasferiti alle strutture ospedaliere, causando disfunzioni macroscopiche per l’Azienda Sanitaria e disagi agli stessi pazienti ed i loro famigliari. La sospensione ed il trasferimento dei professionisti non vaccinati sono fattispecie particolarmente problematiche in un contesto che vede una carenza cronica di sanitari e l’assenza di una graduatoria aperta da cui attingere il personale mancante. Inoltre, anche qualora fossero reperiti dei sostituti, essi non potrebbero garantire immediata efficienza per un fisiologico periodo di adattamento di alcuni mesi. Le conseguenze ipotizzabili sono dunque: maggiori carichi di lavoro per il personale che resterà in servizio, contrazione dei servizi ai pazienti, minore sicurezza e qualità assistenziale. Premesso ciò, chiedo quali provvedimenti organizzativi l’Azienda sanitaria e le Apsp intendano adottare concretamente e fattivamente per fare fronte alla carenza di personale e se siano attive le graduatorie per una pronta assunzione di professionisti sanitari che garantiscano efficienza nell’erogazione di servizi ai pazienti.

Nel corso della seduta del Consiglio provinciale del 07.09.2021 l’Assessore alla Sanità Stefania Segnana ha risposto nel seguente modo:

Con riferimento alle RSA l’attenzione dell’Assessorato e di APSS è molto alta. La settimana scorsa l’Assessorato con APSS ha incontrato i rappresentanti degli enti gestori RSA (UPIPA e SPES) per un aggiornamento rispetto alla situazione degli organici assistenziali a seguito delle sospensioni dall’attività dei professionisti sanitari e degli operatori socio-sanitari (OSS) inottemperanti all’obbligo vaccinale e per valutare insieme quali soluzioni tecniche mettere in atto per affrontare le criticità in alcune strutture.

Per quanto riguarda il mondo delle RSA, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha inviato, in questi giorni, complessivamente 120 note agli OSS (distribuiti in 27 RSA), e 26 note ai professionisti sanitari (distribuiti in 17 RSA). Contestualmente sono informati anche i datori i lavoro e gli Ordini professionaliCon UPIPA e SPES si è concordato di istituire un tavolo tecnico per affrontare le situazioni più critiche, cui prenderà parte il direttore dell’Unità operativa di supporto Rsa dell’Apss, dott. Enrico Nava, oltre ai direttori e ai legali rappresentanti delle strutture maggiormente sofferenti. E’ previsto un incontro di aggiornamento mercoledì 8 settembre.

Per quanto riguarda il personale in servizio in Azienda sanitaria, sono n. 67 i professionisti sanitari (infermieri ed altre figure) dipendenti  a cui è stata inviata finora la nota di sospensione e n.50 gli OSS/ASO/massofisioterapisti: criticità questa che, sentita APSS, risulta governabileRimangono da verificare, in generale, circa ulteriori 800 operatori c.d. “responder”, che saranno invitati alla vaccinazione entro la fine di questo mese. Si precisa che questi numeri diminuiscono nel tempo per adesione alla campagna vaccinale.

Per quanto riguarda infine le graduatorie attive per eventuali pronte assunzioni, si comunica che APSS sta esaurendo la graduatoria a tempo determinato degli infermieri mentre per altri profili, quali OSS e altri professionisti sanitari, le graduatorie attive hanno ancora disponibilità.

Il mio intervento in risposta all’Assessore Stefania Segnana:

La risposta dell’Assessore alla Sanità al Question Time di oggi dimostra nei fatti come le sospensioni andranno a colpire in modo non trascurabile sia l’Azienda Sanitaria che l’APSP. Mi ha colpito soprattutto l’affermazione da cui traspare un’apparente tranquillità con cui l’APSS considera governabili le criticità generate dalle sospensioni. A quanto mi risulta invece dalle testimonianze dirette di professionisti e sigle sindacali legate alla sanità vi è grande preoccupazione per il carico di lavoro a cui i sanitari vaccinati saranno sottoposti in seguito alla sospensione dei loro colleghi non vaccinati. Perché si sa, la sostituzione di un professionista sanitario non avviene dall’oggi al domani, ma è sempre richiesto un periodo di inserimento (legato alla conoscenza della struttura, dei colleghi e della difficoltà delle mansioni) che in un ambito così complesso è fisiologicamente nell’ordine di alcune settimane/mesi. Ne consegue che i maggiori carichi di lavoro e stress sui sanitari che rimarranno a disposizione porteranno inevitabilmente a un aumento del ricorso alla malattia per tanti professionisti già estenuati da un anno e mezzo in trincea per la battaglia al Covid. La cosa ridicola è che nel 99% dei casi i sanitari hanno già preso il Covid prima dell’arrivo del vaccino e dunque dispongono di una significativa carica anticorpale che li rende immuni. Non a caso, ai sanitari soggetti ai tamponi di controllo periodici effettuati dall’APSS risultati positivi ma asintomatici è tendenzialmente sempre stato richiesto di andare in reparto in quanto già immunizzati e perché la loro presenza era indispensabile per garantire servizi essenziali ai pazienti. Oggi appare dunque illogico che l’APSS non si sia preoccupata di effettuare un test sulla carica anticorpale degli operatori prima di procedere alla sospensione e, ad ogni modo, anche laddove lo stesso operatore volesse dimostrare di avere gli anticorpi al virus, il suo test non sarebbe tenuto in considerazione. Si tratta di criticità organizzative non certo riconducibili all’Assessore, ma a quelle che appaiono valutazioni troppo ottimistiche e superficiali dell’Azienda Sanitaria.

Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione a riposta orale immediata depositata l’1 settembre 2021.

 

Segui l’iter dell’interrogazione sul sito del Consiglio provinciale:

Interrogazione n. 2947/XVI

 

La risposta dell’Assessore alla Sanità Stefania Segnana letta in aula nel corso della seduta del Consiglio provinciale del 07.09.2021:

Risposta Int. rimm. 2947-XVI

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