I media locali hanno riportano la notizia secondo cui la Giunta è disponibile a considerare le agevolazioni per chi fa uso di pannoloni sulla base del tipo e della gravità della patologia di chi li indossa. I nuovi aiuti che sono stati decisi sono qui di seguito riportati nella tabella pubblicata dal quotidiano l’Adige l’8 febbraio 2013:
Apparentemente l’apertura sembrava andare nella giusta direzione, ma in realtà ancora una volta questa amministrazione ha dimostrato la sua abilità nel complicare la vita ai suoi cittadini. Alle persone che fanno uso di pannoloni ora il Comune chiede di documentare tipo e gravità della malattia, come se l’uso del pannolone non fosse di per sé già un evidente segno di malattia.
Una richiesta che, oltre a violare la privacy, offende e umilia la persona che vive il disagio dell’incontinenza, costringendola a dichiararla ai quattro venti e a dimostrarla con tanto di certificato medico da esibire e consegnare agli uffici del Comune. Pretesa questa che, più che rispondere ad un problema, pare fatta apposta per creare ostacoli, così che la maggior parte di quanti avrebbero diritto all’agevolazione vi rinuncino, perché la dignità vale molto di più dell’elemosina fatta dal Comune.
Rimane il fatto che una persona incontinente usa mediamente 6 pannoloni al giorno (42 alla settimana, 180 al mese, 2.190 all’anno) e che per il loro smaltimento è costretta a sostenere una spesa complessiva di circa 400 euro annui e questo indipendentemente dall’essere o meno virtuosi nel differenziare i rifiuti! A ciò si aggiunga il costo per lo smaltimento del rimanente residuo.
Il pannolone non è un’alternativa alla mutandina leopardata, al tanga o al perizoma, non è uno sfizio, ma una necessità a cui tutti farebbero volentieri a meno. In questo possiamo essere certi: non ci saranno abusi, nessuno indosserà e smaltirà il pannolone se non quando costretto dagli eventi. Le pretese del comune sono a dir poco ridicole, fuorvianti e lungi dal voler concretamente rispondere al problema che assilla moltissime famiglie della nostra città.
La Giunta comunale non dovrebbe orientare i suoi sforzi a contare i pannoloni usati dalle persone, ma a favorire una modalità di raccolta che sia semplice, libera, gratuita, certa e rispettosa della sensibilità e sofferenza di quanti vivono il disagio dell’incontinenza.
Premesso quanto sopra si impegna il Sindaco e la Giunta:
- ad individuare in tempi celeri e certi una procedure di raccolta che sia semplice, libera, gratuita e rispettosa della sensibilità e sofferenza di quanti vivono il disagio dell’incontinenza;
- a favorire e facilitare quanti, imprenditori o cooperative, volessero investire risorse sul nostro territorio per far nascere aziende di ricerca e produzione di pannoloni bio-compostabili destinati agli adulti.
Notizie sulla stampa locale:
“Critiche alla giunta su Tares e aumento delle tariffe“ – del 7 marzo 2013
“Tares, sconto per chi usa pannoloni“ – dell’ 8 febbraio 2013
“Cia attacca: «Sui pannoloni giunta ridicola»“ – del 6 febbraio 2013
“Pannoloni, ecco gli sconti a fasce“ – del 5 febbraio 2013
“Problema pannoloni: costo per tutti“ – del 29 gennaio 2013
“Pannoloni, soluzioni al vaglio“ – del 27 gennaio 2013
Cia porta al sindaco i pannoloni «vanno smaltiti gratuitamente» – del 26 gennaio 2013
“Sacchi pieni di pannoloni usati sul tavolo di giunta in Comune“ – del 26 gennaio 2013
Grazie per l’aiuto. Luca Trentino