Il detto che “dei politici non ci si può fidare” pare proprio rivelarsi una verità che non smette mai di essere confermata e questo anche a Trento. Mi spiego meglio.
Il 22 febbraio 2012 in consiglio comunale avevo presentato l’interrogazione «Taxi: concorso pubblico a rischio di nullità?» con cui portavo a conoscenza dell’aula il fatto che nel 2011, a seguito di concorso pubblico, il comune aveva assegnato 3 nuove licenze per l’esercizio del servizio pubblico da piazza (taxi) che impegnava i vincitori all’acquisto o alla disponibilità in leasing di veicolo attrezzato per il trasporto anche di disabili e che sia nello stesso tempo a basso impatto ambientale (autovetture con alimentazione elettrica, Gpl, a metano o bifuel) cosa che, a mio avviso, è stata disattesa per il semplice fatto che l’attuale mercato non è in grado di offrire una tipologia di veicolo che soddisfi entrambi i requisiti. Dunque una richiesta e un impegno incompatibili con la realtà e per questo avevo suggerito che, dovendo scegliere tra un mezzo a basso impatto ambientale e uno idoneo al trasporto di disabile in carrozzina, la priorità doveva essere data alla scelta di quest’ultimo.
Gli uffici comunali, appellandosi al fatto che l’avviso di concorso non parlava di trasporto di disabili su carrozzina, hanno invece confezionato un’interpretazione dell’impegno assunto dai concorrenti in sede di concorso e indicato soluzioni ambigue che di fatto hanno negato la possibilità di migliorare e ampliare l’offerta del servizio per le persone con disabilità motorie gravi e portatrici di sedia a rotelle: un vero e proprio atto discriminatorio.
In tale occasione avevo anche espresso il timore che, l’interpretazione personalizzata ed annacquata degli obblighi legati all’assegnazione delle licenze, rischiava di essere un pericoloso precedente che avrebbe indotto quanti, a seguito di un simile concorso, nel 2008 avevano investito per l’acquisto di un taxi attrezzato per passeggeri su carrozzina e, dovendo sostituirlo per usura, si sarebbero sentiti autorizzati a ripiegare su mezzi meno idonei e molto più economici.
L’Amministrazione comunale, attraverso l’Assessore Condini, nella seduta consiliare di cui sopra, aveva però garantito ai disabili, al sottoscritto e a tutta l’aula che «in caso di sostituzione degli attuali veicoli legati alle tre licenze rilasciate nel 2008, non è possibile ripiegare su veicoli diversi perché quelle licenze erano specificatamente legate alla disponibilità di un veicolo in grado di trasportare disabili gravi su carrozzina». Infatti «nel precedente concorso erano stati espressamente previsti dei veicoli in grado di trasportare disabili su carrozzina».
Ora, a distanza di qualche mese, si scopre che l’assessore ha platealmente mentito: i tre veicoli legati alle licenze rilasciate nel 2008 sono stati sostituiti con vetture che non hanno le caratteristiche che consentono il trasporto di persone disabili su carrozzina. Alla faccia delle rassicurazioni, delle promesse e della credibilità di questa amministrazione.
In tutta questa commedia “all’italiana” alla fine, chi paga, sono sempre le persone più svantaggiate. Cosa che, tra l’altro, anche le associazioni trentine che si occupano di disabilità hanno sottolineato.
Da questa premessa la domanda giunge spontanea e per questo il sottoscritto consigliere comunale interroga il signor Sindaco per sapere:
- se, a seguito di questi fatti, ha parole credibili per motivare quest’agire, a mio avviso sleale, nei confronti dei disabili e dell’aula intera;
- se non ritenga che questo fare furbesco, rafforzi la sfiducia, aumenti il sospetto e la diffidenza del cittadino nei confronti della politica e delle sue istituzioni.
- se, e in che modo, intenda riparare a quest’abuso e a questa ingiustizia.
Guarda anche l’interrogazione “Taxi: concorso pubblico a rischio di-nullità”.
Ne parla la stampa
“l’Adige” – 2 settembre 2012