È stata approvata la legge che permette ai consiglieri che lo volessero di rinunciare a parte o a tutta l’indennità.
È stato invece bocciato l’emendamento che avevo presentato e che avrebbero permesso di destinare le somme di eventuali rinunce al Fondo regionale per le famiglie e l’occupazione. Significa quindi che le ipotetiche somme tornerebbero nel calderone della Regione… lo stesso calderone dal quale si attinge per spese poco comprensibili come ad esempio l’acquisto di costosi doni istituzionali per personalità illustri. A questo punto preferisco devolvere io la somma a chi ha davvero bisogno.
Visto che l’emendamento è stato bocciato ho deciso di creare un piccolo fondo “fai da te” da destinare a famiglie in situazioni di bisogno dedicando una pagina del mio sito per documentare e rendere trasparente l’impiego della parte di indennità che destino ogni mese per pagare utenze (gas, luce, acqua) e affitti – che mi sono fissato in 1.000 euro al mese – a favore di persone debitrici per difficoltà economiche. Questo anche su suggerimento di molti di voi che mi hanno evidenziato l’importanza di rendere nota questa attività, per dare un segno di come anche in politica si possa dare dei segnali di vicinanza materiale a chi si trova in difficoltà in questo difficile periodo di crisi, e in quanto rappresentante in Consiglio provinciale le principali richieste che mi vengono sempre fatte sono quelle di sobrietà e trasparenza. Quindi non un fondo di “beneficenza” personale – che quella non si rende nota -, ma la volontà di restituire con una precisa finalità una parte di indennità che percepisco in quanto rappresentante nel Consiglio della Provincia. A chi mi chiede perchè non destinare tale cifra molto più comodamente a qualche associazione rispondo che per me è un’opportunità in più di rimanere a contatto con i bisogni reali della gente, secondo, per evitare eventuali strumentalizzazioni.
Saranno riportate solo cifre e causali, ma nessun riferimento dei beneficiari al fine di salvaguardarne l’anonimato.
Poche le “regole” che mi sono dato:
- a chi chiederà un aiuto non consegnerò contanti
- confido nell’onestà dell’interlocutore e per questo non dedicherò tempo ad accertare la veridicità del bisogno, ma onde evitare dipendenza e arginare furbizie, mi sono posto la regola che al momento ogni famiglia ne potrà beneficiare solo una volta
- provvederò a pagare direttamente utenze e affitti in presenza della rispettiva documentazione (bollettino o simili…) e in presenza di una lettera di sollecito che attesti l’effettiva situazione di urgenza e di bisogno
- avrei piacere di entrare in contatto con voi per capire meglio la situazione, e valutare insieme la possibilità di soluzioni che possano dare risposte non solo momentanee alla situazione di difficoltà
Lo stato del “Fondo” è stato aggiornato periodicamente; questa la situazione a conclusione dell’esperienza, al termine della XV legislatura:
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 12 giugno 2016:
L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 12 giugno 2016: