Le recenti dimissioni dell’Amministratore Delegato di Trentino Marketing aprono un problema di successione che non è né facile, né da sottovalutare, in considerazione anche del ruolo importante che la Trentino Marketing ha nella gestione del turismo trentino, ma soprattutto per le incrostazioni che in questi anni si sono creati all’interno di questa società.
Come è emerso in modo chiaro anche dal dibattito giornalistico che si è sviluppato in questi ultimi giorni con la partecipazione di presidenti di Associazioni di categoria e di imprenditori del settore appaiono in modo evidente alcuni aspetti di debolezza accumulati via via da Trentino Marketing. C’è stata una eccessiva burocratizzazione con un organico cresciuto fin quasi a settanta dipendenti, ci sono nella gestione “stranezze” che sarebbero da spiegare meglio (ad esempio delle quasi dieci persone dell’ufficio stampa ben cinque giornalisti presenti quotidianamente non figurano nell’organico perché pagati da un’agenzia esterna), ci sono altresì stipendi incredibilmente alti (le tre figure apicali – amministratore delegato, direttore e direttore amministrativo costano quasi 500 mila euro all’anno), ma soprattutto – secondo una serie di imprenditori del settore – la Trentino Marketing ha perso capacità di innovazione (porta avanti progetti vecchi di vent’anni), non è presente sui mercati esteri o lo è poco ( e questo può spiegare la quota ancora ridotta di turisti stranieri presenti in Trentino), non ha capacità di svolgere un ruolo di efficace coordinamento con le realtà promozionali esterne (Apt ed Associazioni), ovvero ha interpretato questo coordinamento con modalità feudali e di vassallaggio, imponendo alle Apt di pagare dei veri e propri tickets per poter partecipare a determinate iniziative (fiere, educational, eventi ecc…), cosa che non capita in nessun’altra regione Italia. C’è poi un problema di trasparenza nella gestione, posto che non si sa esattamente come la Trentino Marketing spenda i 25/30 milioni dei quali viene annualmente dotata.
Queste ed altre analisi, meritevoli di essere valutate anche da chi ha la responsabilità della gestione politica dell’apparato promozionale pubblico del Trentino, dovrebbero indurre ad individuare per la funzione di amministratore delegato una figura professionalmente ineccepibile, con titoli e comprovata esperienza, non legata alle piccole logiche di palazzo, indipendente e capace di rivoltare la Trentino Marketing come un calzino.
Per questo è auspicabile che la Trentino Sviluppo, società della Provincia, alla quale spetta il compito di indicare il nuovo amministratore delegato si muova con criteri di obiettività e soprattutto di trasparenza, evitando di ricorrere a figure buone per tutte le stagioni o legate a questo o quell’altro carro politico.
Premesso quanto sopra e in funzione degli obiettivi sopra indicati, si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere:
- se non ritenga utile ed urgente invitare la Trentino Sviluppo, in vista della scelta del nuovo amministratore delegato di Trentino Marketing, promuovere un “avviso pubblico” che consenta di raccogliere più di una candidatura di persone professionalmente preparate e conseguentemente di poter avviare una selezione ragionata, basata su criteri che tengano conto esclusivamente dei titoli e dell’esperienza maturata nel settore.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Claudio Cia