Trento non sia lo zerbino della Provincia

Metodo, merito, tempistica: c’è tutta la superficialità e l’incapacità di dialogo dell’attuale Amministrazione provinciale nelle modalità con le quali sono stati decisi i tagli per 80 milioni di opere pubbliche ai danni dei Comuni del Trentino.

Purtroppo, per quanto riguarda nello specifico Trento, il Comune capoluogo, c’è anche dell’altro. C’è la sempre più evidente propensione della Provincia a considerare la nostra città una sorta di tappetino, riguardo al quale è lecito fare e disfare, contando su un’Amministrazione comunale fin troppo acquiescente ai voleri di Piazza Dante, sia quando al timone vi era il Principe Dellai sia oggi che vi siede l’autonomista Ugo Rossi. Il coro di proteste salito dalle Circoscrizioni, anche dai Presidenti che appartengono ai partiti del centro-sinistra autonomista, la dicono lunga sull’esasperazione di una città che si sente non solo abbandonata, ma addirittura torteggiata e vilipesa nel proprio ruolo strategico dalla P.A.T..

La squadra che ho l’onore di guidare è scesa in campo anche per questo: per restituire a Trento il suo orgoglio, la sua dignità, la sua responsabilità di svolgere un ruolo guida nella sperimentazione di soluzioni urbanistiche, di progettazione sociale, di modelli di vivibilità, di soluzioni che favoriscano il decoro e la sicurezza.

Su questi temi ci spenderemo fino all’ultimo, con i piedi per terra ma con lo sguardo lungo di chi vuole cambiare il destino della nostra amata città.

Claudio Cia

Pubblicata sul quotidiano “Trentino” il 26 febbraio 2015:

Trento non sia succube della giunta provinciale

Esito dell'iniziativa

 

Lettera inviata ai quotidiani il 25 febbraio 2015.

 

Pubblicata sul quotidiano “Trentino” il 26 febbraio 2015.

 

 

Vedi anche l’articolo sul “Corriere del Trentino”: Città snobbata, primo duello Andreatta-Cia

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