Trento sempre più ostica per lo sport organizzato?

Con la fine di marzo e fino a settembre la piastra del ghiaccio sita nel Palaghiaccio di Trento rimarrà chiusa, cosa che costringerà alcune centinaia di ragazzi a rivolgersi altrove per continuare gli allenamenti in vista degli appuntamenti sportivi invernali.

Dal primo giugno la stessa cosa accadrà anche per l’uso delle vasche interne (ad eccezione di quella di Gardolo) delle piscine comunali, cosicché le 4 società che seguono e allenano al nuoto centinaia di ragazzi/e saranno costrette a continuare gli allenamenti o nella piscina esterna di via Fogazzaro peraltro, nel periodo estivo, sempre affollata oppure in impianti sportivi fuori Comune.

Assieme a queste notizie di chiusure, arriva anche quella della nuova tariffa che consentirebbe alle società sportive l’utilizzo degli impianti coperti nel periodo estivo al costo di 1.450 euro al giorno (iva esclusa) che dovrebbero essere versati ad ASIS. Va ricordato che fino all’anno scorso, ad esempio, l’uso della piscina di Madonna Bianca veniva autorizzato ad un costo giornaliero di 600 euro e questo garantiva alle società sportive di continuare ad allenare alcune centinaia di ragazzini a costi minimi, se non nulli, per ASIS.

Inutile dire che ora questo nuovo aumento di tariffa infierisce sulle famiglie degli utenti.

Lo stesso discorso, vale anche per l’uso estivo della piastra del ghiaccio: tariffa di 1.450 euro al giorno (iva esclusa).

A seguito di questa decisione, presa senza confronto, le società sportive si stanno muovendo alla ricerca di piscine che consentano l’attività sportiva a prezzi modici; per quanto riguarda invece l’uso di una piastra del ghiaccio è già stato individuato un impianto presente nel comune di Pergine ad un costo di 700 euro al giorno; altre società invece si sono rivolte a strutture sportive fuori provincia: dunque Trento sembra diventare sempre più ostica per lo sport organizzato dalle società sportive.

Lo sport nel quale sembra però primeggiare il Comune di Trento, è l’aumento delle tariffe che gli abitanti vedono arrivare sempre a tempo di record, direttamente proporzionale ad un costante calo dei servizi offerti avendo come unica filosofia il “pareggio di bilancio”.

Viste queste premesse sorgono alcune domande:

  • quali sono i motivi che giustificano queste differenze di tariffa rispetto al passato e ad analoghi servizi offerti in Comuni limitrofi?
  • come si giustifica il fatto che nel mese di giugno venga richiesta la stessa tariffa sia per l’utilizzo di una piastra del ghiaccio che di una piscina?
  • queste tariffe sono giustificate da reali costi dell’impianto o sono solo un modo per disincentivare le società sportive all’utilizzo delle strutture sportive del proprio Comune durante il periodo estivo?

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione a risposta scritta depositata il 30 maggio 2013. Risposta ricevuta l’8 gennaio 2014! Leggi la risposta:

 

risposta – sport organizzato

 

 

Allegati:

 

Vai all’articolo Piscine indoor chiuse monta l’onda di protesta. Chiusura rinviata di una settimana e alle lettere di protesta delle società sportive.

 

Novità:

 

L’apertura dei “lidi” rinviata di una settimana! Anche il nostro Sindaco si è accorto che non è ancora il momento per fare il bagno all’aperto!

 

Guarda la foto:

 


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