Tridentum romana, valorizziamo il nostro patrimonio archeologico

Sui siti internet istituzionali relativi al progetto “Tridentum” si legge che: «La Provincia Autonoma ed il Comune di Trento (…) hanno avviato il Progetto “Tridentum. La città sotterranea” che nelle intenzioni delle due amministrazioni dovrebbe costituire uno dei momenti forti dell’offerta culturale e turistica della città. Esso nel giro di alcuni anni porterà alla fruizione pubblica, debitamente restaurati e allestiti, una quindicina di siti archeologici dotati di appropriati sussidi informativi plurilingui, inseriti in un organico percorso di visita che fornirà un quadro non solo dell’antica topografia e architettura urbana ma anche della vita quotidiana dei primi abitanti di Trento».

Gli spazi attualmente visitabili nel vero termine della parola sono per il momento quattro: la zona detta del S.A.S.S. sotto piazza Cesare Battisti, i ritrovamenti sotto Palazzo Lodron, il sito della Porta Veronensis sotto la torre civica e la Basilica Paleocristiana sotto al Duomo. Le modalità di accesso differiscono per ognuno dei siti in questione, infatti la visita al S.A.S.S. è a pagamento, quella al sito di palazzo Lodron no, la Basilica Paleocristiana è a pagamento, mentre l’accesso alla Porta Veronensis è gratuito ma vi si accede tramite il Museo Diocesano. Anche gli orari sono diversi per ogni sito, culminanti con le quattro ore al giorno per tre giorni alla settimana del sito di palazzo Lodron.

Per il momento non sembra che l’obiettivo auspicato di un “organico percorso di visita, che dovrebbe costituire uno dei momenti forti dell’offerta culturale e turistica della città” sia ancora stato raggiunto.

L’armonizzazione degli orari sarebbe la prima azione auspicabile e perché no, organizzare come dagli obiettivi del progetto originario un percorso organico, con un unico pass per tutti i siti. Sempre sul sito internet del progetto Tridentum si trova traccia di altri progetti incompiuti e situazioni degne di nota, in particolare:

  • in Piazzetta Anfiteatro si vorrebbe offrire la possibilità di visita al pubblico con documentazione attinente agli spettacoli e ai giochi nell’antica Tridentum;
  • in Vicolo dell’Adige, nel vano interrato dei Magazzini Europa è conservato un tratto di circa 5 metri della cinta muraria orientale e sarebbe prossimo un allestimento ed un percorso di visita in collaborazione con la proprietà;
  • la chiesa paleocristiana del Doss Trento, nel contesto delle opere promosse dall’Amministrazione comunale volte alla messa in sicurezza del dosso, sarà oggetto di interventi;
  • la Domus Romana in via Rosmini, quella con i bellissimi mosaici, è preclusa al pubblico ormai da anni causa la sua non conformità alle nuove norme sulla sicurezza;
  • il sito di Palazzo Thun  è visitabile solo in occasione delle mostre temporanee ospitate presso Torre Mirana;
  • da non dimenticare i ritrovamenti in via Santa Margherita, via Prepositura, o del complesso architettonico in vicolo Orsoline, con edifici connessi alla vita privata, pubblica e religiosa dei quali uno dotato di vano interamente pavimentato con mosaico policromo di straordinaria bellezza.

C’è da dire che per quanto riguarda gli interventi da attuare, si tratta perlopiù di azioni che non riguardano la conservazione dei beni archeologici, già in gran parte restaurati e consolidati, ma si tratta prevalentemente di azioni di contorno, come le installazioni per l’accoglienza del pubblico e un minimo di logistica.

La richiesta che voglio portare all’attenzione è già riportata ormai da anni anche in letteratura, tanto che nel libro di Gian Maria Rauzi “Il volto di Trento nel corso dei secoli”, nel secondo capitolo ci si chiede quando diverrà realtà la lodevole intenzione di Comune e Provincia di realizzare nella sua interezza il progetto Tridentum, che come riportato, dovrebbe costituire uno dei momenti forti dell’offerta culturale e turistica della città.

Tutto ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale:

  • a istituire un pass unico per i siti archeologici della Tridentum romana;
  • ad armonizzare gli orari di visita dei siti archeologici della Tridentum romana;
  • ad adeguare prima possibile la Domus Romana in via Rosmini alle norme sulla sicurezza vigenti, valutando la possibilità di un recupero generale dell’area con associazioni del territorio che hanno già promosso percorsi partecipati di riqualificazione urbana (ad esempio l’Associazione Campomarzio con il progetto per Piazza Mostra a Trento);
  • a impegnarsi per attuare gli obiettivi iniziali auspicati dal progetto Tridentum, inserendo nel suo percorso anche i siti archeologici attualmente non compresi;
  • a valutare la possibilità di estendere il progetto “Tridentum” ai principali siti di epoca romana sul territorio provinciale, in modo da favorire il turismo locale;
  • ad aderire con i siti archeologici del progetto “Tridentum” all’iniziativa Domenica al museo, come dal decreto Franceschini entrato in vigore dal primo luglio 2014 e relativa a siti statali, ma estesa da molte istituzioni anche a livelli diversi;
  • ad organizzare un incontro aperto alla cittadinanza, con tutte le figure riconducibili a questo progetto, con lo scopo di valutare assieme richieste, idee e possibili interventi per migliorare la fruibilità di questi beni comuni;
  • a valutare la possibilità di una collaborazione con il FAI per la gestione dei beni riconducibili al progetto Tridentum, possibilità che garantirebbe una ricaduta di immagine a livello nazionale di notevole e positivo impatto.

 

Cons. Claudio Cia

Esito dell'iniziativa

 

Proposta di mozione sottoscritta depositata l’8 luglio 2015, in attesa di discussione.

 

 

Segui l’iter sul sito istituzionale del Consiglio provinciale: mozione n. 283

 

 

 

 

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