Avrei voluto aspettare qualche certezza per darvi questa notizia, ma visto che è già stata riportata dal quotidiano locale “l’Adige” sin dalla prima pagina, ho il piace di raccontarvi di una proposta, per il momento ancora in fase progettuale, per arrivare ad avere un museo a Borgo Valsugana dedicato alla figura di Alcide De Gasperi. L’idea è della figlia Maria Romana, che ha manifestato la volonta di lasciare a Borgo Valsugana parte dell’archivio del padre, composto soprattutto da oggetti della vita quotidiana, come segno della riconoscenza nei confronti del paese di origine della moglie, Francesca Romani, e di cui si sentiva a tutti gli effetti cittadino.
Nelle scorse settimane sono stato invitato in valle di Sella nella casa dove lo statista trentino trascorreva le vacanze (e dove morì il 19 agosto 1954) e la figlia Maria Romana mi ha raccontato il desiderio del padre di lasciare un segno forte della sua presenza a Borgo, paese nel quale, pur essendo originario del Tesino, lui si sentiva effettivamente di casa.
In pochi giorni, grazie alla disponibilità del Presidente della Provincia Ugo Rossi e del suo staff, siamo riusciti ad organizzare un incontro tra la signora Maria Romana e il Presidente Rossi, che si è dimostrato estremamente disponibile ed interessato a cogliere questa grande opportunità.
Tra gli oggetti che potrebbero essere esposti vi è anche una delle tre copie della Costituzione italiana con firme autentiche, poi lettere, fotografie originali, filmati inediti, ma anche oggetti personali come la piccozza che portava con sè nelle escursioni in montagna, gli occhiali, la scrivania, le mitiche “bocce” con le quali si intratteneva con gli ospiti internazionali. Vuole essere quindi l’occasione per conoscere un De Gasperi non tanto in veste di politico, ma come “uomo”.
Va ricordato che la famiglia De Gasperi negli anni scorsi ha già donato alla biblioteca comunale di Borgo Valsugana ben 1.500 volumi appartenuti ad Alcide De Gasperi, la cui catalogazione è quasi terminata e che eventualmente diventerebbero parte dell’esposizione.
Rimane a questo punto da individuare la location più adatta, qualche idea è già stata proposta, e capire i margini per un aiuto da parte della Provincia visto che il Comune da solo non sarebbe in grado di allestire uno spazio adatto ad accogliere una simile collezione. Trattandosi di una figura decisamente “europea” potrebbe essere l’occasione per sperimentare forme di collaborazione con altri tipi di sostenitori.
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” dell’8 settembre 2015: