Dopo le fibrillazioni sulla sanità, la maggioranza di centrosinistra autonomista è alle prese con le questioni della viabilità da e verso il Veneto e, purtroppo, ci tocca assistere ai soliti bizantinismi e ambiguità che non promettono nulla di buono.
Circa un mese fa il Presidente della Provincia Ugo Rossi mette per iscritto la disponibilità trentina a discutere del completamento della Valdastico, a patto che il Veneto rinunci alla realizzazione della superstrada a pedaggio da Bassano a Cismon del Grappa, autentico spauracchio per la nostra Valsugana, già oggi soffocata dal traffico. Qualche giorno fa arriva la notizia che il Consiglio regionale del Veneto, su iniziativa del governatore Luca Zaia, ha approvato una legge che prevede la possibilità, tra le altre cose, di revocare la procedura di project financing per la sopra citata superstrada. Zaia, in tale occasione, ha sottolineato che tale opera sarà rivalutata alla luce dell’esito del tavolo di lavoro con il ministro Delrio e la Provincia di Trento, nel quale si parlerà di Valdastico.
Si cominciano, dunque, a profilare i termini per una possibile, ragionevole e realistica intesa fra Trentino e Veneto? Speriamo vivamente di sì, ma cosa dire delle dichiarazioni del Vicepresidente Olivi, che incassa il cambio di rotta del Veneto sulla superstrada Bassano-Cismon del Grappa e, contestualmente, ribadisce la sua ferma contrarietà alla Valdastico? Oppure di quelle dell’Assessore Gilmozzi, che fa le pulci ai veneti nel giorno in cui, come sottolineato da Luisa Maria Patruno sulle colonne de l’Adige, si realizza la “strana” coincidenza del contemporaneo sblocco della questione dei rinnovi delle concessioni per l’A22 e per la Brescia-Padova, mentre verso sera il Cipe dà una solenne accelerata alla Valdastico Nord?
Al governo provinciale chiediamo, ora, un po’ di sano realismo. Non prendiamo in giro i Trentini e neppure i Veneti, i quali ultimi possono realizzare sul loro territorio strade che arrivano ai nostri confini inondandoci di traffico. È ormai tempo di fare i conti con la realtà, di accettare il completamento della Valdastico, convintamente o come il male minore, di sederci al tavolo con il Veneto e con il governo non per ripetere le solite litanie, arroccandoci a difesa della nostra isoletta, ma per negoziare le condizioni che chiediamo vengano rispettate, a cominciare dall’individuazione del percorso per la realizzazione della bretella tra strada della Valsugana e autostrada della Valdastico.
Cons. Claudio Cia
Articolo sul quotidiano “l’Adige” dell’8 agosto 2015: