“Crudele come una bestia“, “vittima di un animale“. In questi modi vengono spesso apostrofati i carnefici che si rendono responsabili di azioni di estrema gravità, come ad esempio quelle accadute nella nostra Regione nei giorni passati. Un paragone improprio, a mio parere. Un insulto al mondo animale, il quale – se non altro per la mancanza di libero arbitrio – nulla sa della disumanità, la quale – per definizione semantica, invece – è una caratteristica esclusiva dell’essere umano. Molte sono le vicissitudini che ci ricordano che qualsiasi uomo è capace di compiere gli atti più disumani, feroci e mostruosi. Al contrario, alcune delle più belle lezioni di umanità le apprendiamo, oltre che dalle persone che ci amano, dagli animali che hanno abitato e popolano la nostra esistenza.
Dunque, evitiamo di paragonarci agli animali per descrivere la crudeltà e la ferocia che solo il genere umano riesce a concepire, meditare ed esprimere. Magari fossimo almeno come gli animali, loro non vivono il sentimento dell’odio e del disprezzo.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia
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La lettera su “L’Adige” del 22.08.2023:
La lettera su “Il T quotidiano” del 23.08.2023: