Un vecchio contadino, Alfredo Bontempelli, da sempre vive del suo lavoro coltivando la terra e allevando qualche animale e a nulla aspira se non di poter continuare a lavorare i suoi campi, desiderio che neppure i limiti imposti da vecchiaia e malattia hanno affievolito. Vive in una casa “maso” prospiciente la strada “De Camponzin”, diventata ora un cantiere per lavori di sistemazione e allargamento al fine di agevolare la percorrenza stradale e pedonale nella zona.
Il timore che questi lavori lo avrebbero isolato dai suoi campi, ha indotto Alfredo a chiedere garanzie che gli sono state date dallo stesso Assessore Gilmozzi il quale ha promesso, ma soprattutto ha scritto, che «durante i lavori si cercheranno di adottare tutti i possibili accorgimenti per limitare al massimo il disagio arrecato ai proprietari dei fondi prospicienti la strada in oggetto di intervento, ai quali sarà comunque sempre consentito l’accesso pedonale ai fondi e, previo accordo, l’accesso ai mezzi agricoli. Infine sarà sempre garantito l’accesso sia pedonale che veicolare ai residenti».
Tali promesse sono state disattese tant’è vero che, sulla strada di cui sopra, venerdì 12 luglio 2013 ho potuto constatare di persona l’esistenza di barriere costituite da cancelli accessoriati di catena e lucchetto, nonché da new jersey in cemento armato che, di fatto, ne impediscono non solo l’accesso carraio ma perfino quello pedonale impedendo così la lavorazione dei terreni causando l’inasprimento dei rapporti tra privato e Amministrazione pubblica e arrecando disagi che provocano anche un danno economico ad una persona che, dei frutti della terra, fa il suo pane quotidiano. A nulla sono valse le numerose segnalazioni e proteste al riguardo che hanno finito per trasformare una persona, per natura rispettosa dei divieti, in un abusivo.
Da questa vicenda si ha la sensazione di essere di fronte ad un abuso da parte dell’ente pubblico, aggravato dal fatto che a subirlo sia una persona sola, anziana e con problemi di salute. La vera solitudine è la sensazione di non appartenere a nessuno, neppure a chi (ente pubblico) dovrebbe porsi in ascolto e tutelare i diritti dei più deboli: questo è quello che sta vivendo Alfredo!
Premesso quanto sopra si chiede al signor Sindaco di sapere:
- se è a conoscenza del disagio e del problema vissuti dal signor Alfredo Bontempelli e quali giustificazioni dà al fatto che non sono state onorate le promesse di cui l’Assessore competente si era fatto garante;
- se è a conoscenza della conflittualità che tale situazione ha determinato e cosa intenda fare per giungere ad una soluzione delle criticità in essere.
Aggiornamento:
Sono tornato a trovare Alfredo durante il mese di agosto e finalemente ora ha almeno a disposizione la chiave dei cancelli per accedere ai propri campi…