In questi giorni la stampa ci ha riportato un esempio illuminante, direi plastico, della confusione che regna sovrana ai vertici delle Istituzioni della nostra Autonomia circa la restituzione di parte dei vitalizi. In estrema sintesi:
la Presidente Chiara Avanzo (P.A.T.T.) dà per acquisita la decisione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale di incaricare Trentino Riscossioni Spa dell’eventuale recupero coattivo dei crediti dovuti dai percettori di vitalizi riottosi circa le restituzioni conseguenti all’approvazione della L.R. n. 4/2014.
Il Presidente della Provincia, nonché della Regione, Ugo Rossi (P.A.T.T.) dichiara che non è ancora stato stabilito che l’incarico venga assegnato a Trentino Riscossioni, aggiungendo alcune balbettanti considerazioni riguardo alla circostanza che vede, tra i ricorrenti contro il taglio del 20% dell’assegno in questione, il Presidente (!) di Trentino Riscossioni medesima Alberto Rella.
Anzi, Rossi afferma candidamente (è il Presidente della Regione!) di non essersi ancora occupato della questione, a differenza del Consigliere provinciale Baratter (P.A.T.T.), che lancia un post su Facebook attivando un dibattito nel quale interviene il Direttore di Trentino Riscossioni Stefano Riccamboni, il quale invita senza tanti giri di parole il suo Presidente a dimettersi, aggiungendo: “Io rispondo alla Giunta provinciale e non a Rella”.
E qui sorge la domanda:
che ci stanno a fare Trentino Riscossioni e il suo CdA, che è costato nel 2013 (ultimo dato annuale disponibile) 71.786,67 euro dei contribuenti, se il Direttore non risponde al CdA, bensì direttamente alla Giunta provinciale? Alla luce di tali sconcertanti premesse, si chiede alla Giunta di fare chiarezza sulle vicende qui richiamate.