Nelle ultime ore la stampa locale è tornata prepotentemente a trattare il tema del recupero della buonuscita assegnata agli ex consiglieri regionali come anticipo del vitalizio. Ciò sulla base della nuova normativa entrata in vigore nel luglio 2014, la quale ha calcolato al ribasso le cifre assegnate ai consiglieri in vista della fine del loro mandato. Alcuni tra di loro si sono adeguati, altri invece non accettano di piegarsi, intravedendo nella legge profili di censurabilità in relazione alla sua efficacia retroattiva. Vedremo cosa sentenzierà la magistratura.
Nel frattempo la situazione creatasi è a dir poco tragicomica: da un lato constatiamo l’esistenza di decine di ricorsi presentati al TAR, dall’altro assistiamo ai reiterati proclami della Regione di avviare azioni ingiuntive con il pignoramento dei beni degli ex consiglieri riottosi. Ufficio di presidenza e giunta dichiarano di essere determinati a procedere, eppure i mesi passano senza che nulla accada. In mezzo a questa bolgia gli unici a farne le spese e a subire, sono come sempre i cittadini che non capiscono come mai la politica è celere a trovare soluzioni quando i sacrifici sono imposti al comune mortale.
Penso che sia necessario affrontare il problema con urgenza, ponendo fine ad incomprensioni dubbi e ambiguità suscitati in chi da spettatore giudica il nostro operato. Viviamo in un momento difficile e mi pare onesto che anche la politica faccia i suoi sacrifici. Voglio pertanto lanciare una proposta concreta a Chiara Avanzo ed Ugo Rossi: attivate gli appositi strumenti per eseguire una trattenuta preventiva (nella misura di un 20 per cento, ad esempio) sui vitalizi erogati ogni mese agli ex consiglieri. I trentini anticipatamente ringraziano.
Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 26 settembre 2015: