VIVIBILITA’

  • L’interramento di via dei Ventuno fu proposto già all’epoca della giunta Goio. L’intervento era inserito anche nel Pum, ma è stato frenato dalla crisi. Sarà mai realizzato o resterà per sempre nel libro dei sogni?

Questo progetto non si è mai tradotto praticamente, visti i costi esorbitanti, 30 milioni di euro previsti dal PUM, e le difficoltà di realizzazione. Nonostante questi limiti palesi, la trinità Dellai-Pacher-Andreatta è riuscita a ricamarci sopra 5 campagne elettorali… e forse anche una sesta. Assai più realistico e meno invasivo, già oggetto di valutazioni favorevoli bipartisan, è il progetto presentato nel luglio 2013 e donato gratuitamente alla città, elaborato dall’Associazione Campomarzio con il coinvolgimento di architetti, ingegneri, filosofi, paesaggisti, e sociologi della città. Mantenendo l’attuale viabilità e interrando l’ingresso per il castello del Buonconsiglio, si otterrebbe comunque una connessione diretta del castello alla piazza, la quale verrebbe restituita alla città, mentre verrebbero interrati i parcheggi pertinenziali. Con 8 milioni di euro (definita dallo stesso Pacher una “dimensione di costo che lo rende fattibile”), comprensivi anche del restauro dell’edificio ex questura da parte della Soprintendenza, si recupererebbe una piazza alla sua funzione, ora declassata a parcheggio, e si valorizzerebbe l’accesso al Castello del Buonconsiglio.

  • La vivibilità urbana è un tema molto sentito dalla popolazione, in particolare la trasformazione di luoghi ad alta densità di traffico in spazi a misura di cittadino. Qual è il suo impegno in questo ambito?

Sinceramente non mi sembra che la preoccupazione dei cittadini sia tanto per l’intensità del traffico, invece realmente riscontrabile in altre città capoluogo; noto molta più insofferenza a causa di situazioni di degrado diffuso, che si manifestano in strade e luoghi di socializzazione sporchi, parchi trasandati (inaugurazioni pre-elettorali a parte…), graffiti selvaggi, vicoli cittadini trasformati in vespasiani… la paura di camminare nella propria città. Ripartiamo dalle piccole cose, ascoltando la gente, che realmente può indicarci le vere priorità da rendere agenda dell’Amministrazione. Scopriremo, per fare un esempio, che solo il 30% delle fermate degli autobus è idoneo all’utilizzo da parte dei disabili. Di fronte a tematiche simili (il Sindaco dovrebbe dare precedenza a chi si sente un po’ meno cittadino degli altri) devono essere gli stessi interessati a stabilire le priorità di intervento, magari aprendoci a forme di bilancio partecipativo, che rendono il cittadino reale protagonista delle scelte, che se condivise, non possono che essere qualitativamente migliori di scelte calate dall’alto.

  • Nella pianificazione di Busquets era previsto anche l’interramento della ferrovia e  la realizzazione di un boulevard sul sedime ferroviario. Un’opera definitivamente cancellata dalle ristrettezze di bilancio?

L’intervento è stato forzatamente abbandonato per mancanza di risorse, nonostante – per esempio – 100.000€ già spesi dal Comune. Basta studi di fattibilità e progettazioni preliminari, laddove non vi sia una accertata necessità ed utilità, in relazione alla certezza delle risorse per portare a compimento un’opera. Promuoviamo invece un sempre maggiore coinvolgimento di privati, in partnership con l’Ente pubblico, lasciando pur spazio alla fantasia, ma rispettando le dimensioni e le origini della nostra città. Realizziamo interventi da decenni rimasti inascoltati, ma assolutamente necessari, ad esempio le barriere antirumore lungo la ferrovia nel tratto cittadino e non solo a difesa degli animali impagliati del Muse e dei conigli del cimitero!

Esito dell'iniziativa

 

Intervento parzialmente ripreso sul quotidiano “Trentino”: Confronto sui principali temi della città: sicurezza, vivibilità, trasporti, degrado, centro acquatico…

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